Comprendere i rischi legati agli eventi estremi e attivarsi mettendo in campo strategie assicurative adeguate dovrebbe essere tra le priorità delle imprese agricole. Parliamo di fenomeni che se in passato era raro si verificassero oggi si sono invece intensificati a causa dei cambiamenti climatici. Tra questi c’è la tromba d’aria.
Gli studi confermano che in Calabria e Puglia la temperatura del mare e le particolari configurazioni atmosferiche giocano un ruolo chiave nella genesi delle trombe d’aria, con valori più elevati di alcuni parametri meteorologici rispetto ad altre regioni italiane. [https://www.regionieambiente.it/tornado-italiani-cnr-isac/].
Nel 2024 in Italia sono stati registrati 78 trombe d’aria, il numero più alto mai documentato dal 2014, anno di inizio della catalogazione sistematica di questi fenomeni. Oltre ai tornado terrestri, sono state osservate 264 trombe marine, anch’esse in aumento rispetto agli anni precedenti.
Le regioni più colpite sono risultate la Puglia, l’Emilia Romagna, il Veneto, seguite da Campania e Lazio, Sicilia, Liguria, Lombardia e Sardegna, Basilicata, Calabria e Piemonte, Friuli e Toscana. [https://www.retemeteoamatori.it/blog/riepilogo-tornado-in-italia-nel-2024-78-tornado-e-oltre-200-trombe-marine/]
Le trombe d’aria come fenomeno metereologico in crescita
Per il settore agricolo le trombe d’aria possono essere davvero distruttive. Caratterizzate da venti che possono raggiungere velocità superiori ai 200 km/h in aree circoscritte hanno un forte impatto sulle produzioni. La Calabria, per la sua posizione geografica nel Mediterraneo e le caratteristiche orografiche del territorio, risulta particolarmente esposta.
Il territorio calabrese presenta, infatti, diverse zone ad alto rischio per le trombe d’aria, principalmente la costa ionica. La conformazione del territorio, con la presenza di catene montuose parallele e ampie valli, crea le condizioni ideali per la formazione di sistemi temporaleschi supercellulari che possono generare trombe d’aria particolarmente violente.
Impatti specifici sul territorio calabrese
La vulnerabilità dell’agricoltura calabrese alle trombe d’aria è amplificata dalla prevalenza di colture ad “alto valore” che caratterizzano il panorama produttivo regionale. Gli agrumeti, gli oliveti centenari, i vigneti di pregio e le coltivazioni orticole possono essere completamente distrutti nel giro di pochi minuti dal passaggio di una tromba d’aria. La mappatura dei rischi atmosferici per la Calabria mostra una concentrazione particolare di eventi nelle zone costiere durante i mesi estivi e autunnali, quando l’incontro tra masse d’aria calda e correnti più fresche provenienti dal mare crea instabilità atmosferica. [https://www.cfd.calabria.it/]
Le conseguenze economiche per le grandi aziende agricole riguardano la perdita immediata del raccolto, ma anche i danni alle infrastrutture agricole, alle serre, ai sistemi di irrigazione e alle strutture di stoccaggio.
Tipologie di danni e rischi per le aziende agricole
I danni diretti alle colture rappresentano la prima e più evidente conseguenza del passaggio di una tromba d’aria, con la completa distruzione delle piante e dei frutti che possono vanificare un’intera stagione produttiva. La velocità distruttiva di questi eventi è impressionante: bastano pochi minuti per mandare in fumo mesi di lavoro e investimenti.
Le produzioni che più risentono del fenomeno sono gli ulivi e i peperoni. A seconda della pianta e dello stadio fenologico in cui essa si trova, il vento forte può causare, cascola con conseguente blocco della fase evolutiva e marcescenza, rottura dei tralci teneri nel caso di actinidia e vigneti.
Oltre ai danni alle colture le trombe d’aria colpiscono le infrastrutture agricole, strutture di protezione come tunnel, serre, reti antigrandine e impianti di irrigazione risultano particolarmente vulnerabili ai venti violenti che caratterizzano questi fenomeni.
Implementazione di sistemi di monitoraggio e allerta precoce
Le moderne tecnologie offrono strumenti sempre più sofisticati per il monitoraggio meteorologico e l’allerta precoce che permettono di implementare sistemi di protezione dinamici. L’installazione di stazioni meteorologiche, ad esempio, collegate a sistemi di allerta automatici può fornire informazioni utilissime per l’attivazione di misure di protezione preventive, come la raccolta anticipata di prodotti maturi o la messa in sicurezza di strutture mobili. Questi sistemi dovrebbero essere integrati con le reti di monitoraggio regionali e nazionali per ottenere previsioni accurate sui fenomeni in sviluppo.
Le forme di protezione disponibili
La prima forma di protezione per le imprese agricole è la coperture assicurativa, con l’attivazione di polizze dedicate. A queste si aggiunge la necessità di integrazione di sistemi di difesa attiva delle colture progettate per resistere a venti forti.
Questi investimenti in prevenzione possono ridurre l’entità dei danni e, in alcuni casi, possono influire positivamente sui premi assicurativi attraverso sconti per misure di prevenzione implementate. La combinazione di protezione fisica e copertura assicurativa crea un sistema di sicurezza che massimizza la protezione dell’investimento aziendale.
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