L’aggiornamento del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) con il Piano di gestione individuale del rischio (PGIR) ha reso il fascicolo aziendale uno strumento imprescindibile per la gestione del rischio e l’accesso ai contributi assicurativi. Vediamo perché!
Cos’è il fascicolo aziendale e cosa cambia con il PGIR
Il fascicolo aziendale rappresenta l’insieme delle informazioni anagrafiche, strutturali e produttive di ogni azienda agricola, identificata attraverso un codice univoco (CUAA).
Per tutto il sistema della gestione del rischio, ad esempio polizze, o fondi mutualistici come il Fondo AgriCAT è necessario dettagliare le informazioni sulle produzioni nel momento in cui si compila il fascicolo agricolo.
Con l’aggiornamento del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN) e l’introduzione del Piano di gestione individuale del rischio (PGIR) il fascicolo aziendale deve diventare la fotografia aggiornata e dettagliata delle coltivazioni e delle specifiche varietà che un’azienda produce se si vuole accedere alle assicurazioni agevolate e ai contributi pubblici. Cosa significa?
Drupacee e agrumi, varietà precoci, tardive e il biologico
Ai fini assicurativi, il dettaglio nella compilazione del fascicolo aziendale è obbligatorio. Le nuove regole prevedono che la copertura assicurativa e mutualistica debba riguardare l’intera superficie in produzione, applicata a livello di “specie” e non più solo di prodotto o destinazione d’uso, come avveniva fino al 2023.
Soprattutto nel caso di drupacee e agrumi se non si dettagliano le varietà, precoce o tardiva, il rischio è che l’azienda non riceverà il contributo per le produzioni assicurate.
La distinzione tra varietà precoci, tardive e produzioni biologiche è fondamentale quindi per:
- Valutare il rischio: le varietà precoci e tardive presentano differenti finestre di rischio rispetto agli eventi climatici avversi. Dettagliare queste informazioni permette di calcolare in modo più accurato il rischio assicurabile e di stipulare polizze adeguate alla reale esposizione dell’azienda.
- Accedere ai contributi: solo le superfici e le produzioni correttamente dichiarate e dettagliate nel fascicolo aziendale (incluso il metodo di coltivazione biologico) sono ammissibili ai contributi. La mancata o incompleta dichiarazione può comportare l’esclusione dal sostegno o la revoca degli aiuti già concessi.
- Rispettare scadenze e tempistiche: le diverse tipologie di colture (autunno-primaverili, primaverili, estive, permanenti, biologiche) hanno scadenze differenziate per la sottoscrizione delle polizze assicurative e la presentazione delle domande di contributo.
Il Piano di Coltivazione Grafico (PCG)
L’aggiornamento del fascicolo aziendale passa anche attraverso il Piano di Coltivazione Grafico (PCG), che deve riportare con precisione le superfici, le varietà e le intenzioni assicurative dell’azienda. Questo consente una gestione integrata e trasparente delle polizze e facilita la verifica della corrispondenza tra quanto dichiarato e quanto assicurato.
Il ruolo del Condifesa Calabria nella verifica del fascicolo aziendale prima della sottoscrizione della polizza
Un aspetto fondamentale per le aziende agricole calabresi è la collaborazione tra Condifesa Calabria e i CAA () soprattutto in vista della sottoscrizione delle polizze assicurative agevolate e della successiva domanda di contributo PAC.
Condifesa Calabria, in sinergia con i Centri di Assistenza Agricola (CAA), effettua una verifica puntuale del fascicolo aziendale prima della sottoscrizione della polizza assicurativa. Questo controllo è essenziale per assicurarsi che tutte le informazioni relative alle superfici, alle varietà (precoci, tardive) e alle produzioni biologiche siano aggiornate e corrispondano allo stato reale dell’azienda. Se emergono incongruenze o dati non aggiornati, Condifesa allerta l’azienda per l’aggiornamento del fascicolo.
In conclusione dettagliare con precisione varietà precoci, tardive e produzioni biologiche, in particolare nel caso di drupacee e agrumi, non è più solo una formalità burocratica.
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