La fine dell’anno è sempre il momento preferito per fissare buoni propositi e obiettivi, per fare e farsi promesse. Nel settore agricolo, però, i buoni propositi acquistano una valenza maggiore. Se non realizzati, pesano sugli esiti dei raccolti, sulla rendita e sulla sostenibilità delle produzioni. Per questo è importante proiettare ogni iniziativa alla soluzione di problemi reali, ad esempio forme di tutela contro i rischi climatici e quel che ne consegue.
In base a quanto emerge dall’andamento climatico e dall’impatto sulle produzioni di eventi estremi singoli o combinati, per il 2025 sarà necessario affinare la gestione del rischio per renderla più sostenibile, garantire polizze più performanti per proteggere i redditi nel breve termine e far sì che la difesa sia davvero una risorsa.
Strumenti finanziari per una gestione del rischio sostenibile: il fondo AgriCAT
Migliorare la sostenibilità economica delle imprese significherà permettere a più imprese agricole di affidarsi a strumenti di gestione del rischio assicurando, però, i valori reali, non quelli potenziali. Per ampliare la platea degli assicurati, sarà fondamentale affiancare strumenti finanziari già attivi, come il fondo AgriCAT, il fondo mutualistico nazionale a copertura dei danni alle produzioni vegetali causati da avversità catastrofali.
L’ampliamento della copertura assicurativa consente di proteggere un numero maggiore di redditi agricoli, di mitigare quindi l’impatto delle avversità climatiche sulle produzioni e di avere a disposizione più dati per poter aiutare le aziende a capire quale direzione prendere per il futuro.
Innovazione nei sistemi di rilevazione meteo
Una delle misure da potenziare è il sistema di rilevazione dei dati meteorologici. Per il nuovo anno, infatti, si prevede la messa in rete e l’installazione di nuove capannine certificate da Radar Meteo per avere dati sempre più precisi e aggiornati. Questo sistema avanzato consente di monitorare meglio le condizioni climatiche, di prevedere con accuratezza i rischi, di poter guidare le imprese sulle forme di difesa attiva o passiva da adottare in determinati territori.
Difesa attiva e difesa passiva, strategie complementari
La gestione del rischio si sviluppa attraverso due percorsi principali:
- Difesa passiva: questa strategia offre una protezione nel breve e medio termine attraverso l’uso di polizze assicurative. Si tratta di modellare le attività agricole in base ai rischi intrinseci del territorio e di garantire un’adeguata copertura contro le avversità climatiche.
- Difesa attiva: nel lungo termine, la difesa attiva prevede l’adozione di soluzioni innovative come il cambio di coltura, l’uso di portainnesti più resistenti o l’introduzione di modifiche varietali. Questi interventi mirano a rendere l’agricoltura più resiliente ai cambiamenti climatici e ai rischi combinati.
Verso una gestione del rischio integrale, la Riforma Europea 2028-2034
La riforma europea in programma per il periodo 2028-2034 si propone di introdurre una gestione del rischio ancora più aderente ai cambiamenti climatici. Questa riforma prevede l’utilizzo di polizze parametriche e una maggiore attenzione ai rischi combinati, ovvero situazioni in cui diverse avversità climatiche, pur non essendo dannose singolarmente, generano effetti negativi quando si verificano contemporaneamente o consequenzialmente.
Copertura avanzata con le polizze parametriche
Le polizze parametriche rappresentano una soluzione innovativa e tecnologica per la gestione del rischio. Basate su algoritmi che elaborano dati meteorologici, queste polizze permettono di attivare automaticamente i risarcimenti al verificarsi di determinate condizioni climatiche. Non si tratta solo di coprire i danni diretti causati da una singola avversità, ma di offrire una protezione complessiva basata su studi e analisi dei rischi.
Il percorso che si sta delineando punta a una gestione integrale del rischio agricolo, capace di tutelare i redditi e di mitigare le perdite economiche su larga scala. Questo approccio combina soluzioni immediate, come le polizze assicurative, con interventi strutturali e strategici a lungo termine. I dati e il loro studio e analisi saranno fondamentali per offrire soluzioni efficaci e aumentare la consapevolezza di quanto l’innovazione serve per progettare il futuro.
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