La mosca dell’olivo è un parassita che colpisce e danneggia gli uliveti. La sua presenza e azione nociva sulle olive, può avere effetti sulla resa quantitativa dei raccolti, e su quella qualitativa dell’olio. Vediamo il perché e con quali strumenti è possibile prevenire o monitorare la presenza della mosca, detta anche mosca olearia, e, soprattutto, quali sono i rimedi più efficaci per tenerla alla larga dalle nostre produzioni.
Sicuramente ciò che rende la mosca un insetto temibile per la salute dei nostri uliveti è la capacità di arrecare danno in ogni fase del suo ciclo biologico. Da quando la mosca ovodepone le sue uova all’interno delle drupe, il frutto è già compromesso. Presenta, infatti, una fessura, il segno della puntura. L’uovo all’interno dell’olivo, se la temperatura è favorevole, soprattutto in presenza di umidità, può schiudersi per diventare larva nel giro di un paio di giorni.
La larva ha poi tre stadi evolutivi, durante i quali trova nella polpa dell’olivo la sua fonte principale di crescita. Nutrendosi scava delle gallerie e nei casi in cui raggiunga il picciolo determina la cascola dell’olivo. Una volta raggiunto l’ultimo stadio la larva crea un bozzolo dal quale sfarfalla l’insetto adulto.
Le infestazioni di Mosca delle olive possono quindi arrecare alla produzione tre tipi di danni diversi a seconda dello stadio fenologico in cui si trova la mosca:
- fessura esterna sulla drupa
- distruzione diretta della polpa consumata dalle larve
- cascola delle drupe infestate
La cascola è senza dubbio il più grave, perché limita la resa quantitativa generale che si ripercuote poi anche sui litri di olio che l’azienda può garantire.
Non solo, oltre che sulla quantità, la mosca pesa anche sulla qualità dell’olio. Quando la mosca ovodepone le uova, infatti, rilascia alcune sostanze che provocano alterazioni biochimiche nell’oliva. Il risultato è un aumento del livello di acidità che impedisce la produzione di olio extravergine.
Come prevenire la mosca dell’olivo
La mosca olearia è presente in tutti gli areali, ma il suo sviluppo e ciclo vitale varia da una zona all’altra in base alle condizioni climatiche. Per questo motivo è necessario monitorare gli uliveti e soprattutto considerare la mosca come una minaccia sempre in agguato, ovunque. L’imprevedibilità del meteo e le modifiche che il nostro clima subisce di anno in anno non permettono di escludere un possibile attacco, a prescindere se nelle annate precedenti il territorio è stato colpito o meno. Né possiamo, pertanto, dare alla mosca un paese di residenza fisso. La mosca si sposta nel vento e viaggia nel tempo (metereologico).
Prevenire in questi casi vuol dire monitorare.
Per il monitoraggio delle mosche adulte si utilizzano trappole innescate con attrattivi diversi. Solitamente quelle per la cattura dei maschi sono a base di feromoni. Il maschio viene tratto in inganno dagli ormoni della femmina e catturato. Per verificare, invece, la presenza sia di maschi che di femmine adulte, si utilizzano trappole alimentari o cromotropiche gialle. Per rilevare l’andamento dell’infestazione ai fini di un’applicazione tempestiva di eventuali misure di difesa, è necessario effettuare campionamenti con frequenza settimanale.
Mosca olearia rimedi
Tra agricoltura convenzionale e agricoltura biologica la differenza sta nell’impiego di componenti chimici, assenti in quella di tipo biologico. Quando le produzioni devono essere trattate con sostanze specifiche, come nel caso di presenza di mosca olearia, la coltivazione biologica dell’uliveto ammette solo composti specifici con prodotti controllati.
Inoltre, la coltura convenzionale prevede trattamenti larvicidi, che agiscono ed eliminano la mosca quando è allo stato larvale.
Le tecniche per combattere la mosca dell’olivo in modo biologico, invece, puntano alle specie adulte, sono quindi adulticide. Eliminando le popolazioni adulte prima dell’accoppiamento si cerca di evitare ovodeposizione.
Tra i rimedi più efficaci ci sono:
- le esche avvelenate,
- la cattura massale
- formulati non insetticidi, rame e caolino
Esche avvelenate
Il metodo delle esche avvelenate prevede la distribuzione di un composto a base proteica con insetticida su una parte o su tutte le piante dell’uliveto. Attratte dalla sostanza, le mosche muoiono una volta ingerito il veleno.
Cattura massale o attract and kill
Un’altra tecnica adulticida è la tecnica di cattura massale che si basa sull’impiego, stavolta, di supporti su cui è presente della coll loa o del veleno. Quando le mosche vi si posano rimangono incollate o contaminate con l’insetticida.
Formulati non insetticidi
I formulati non insetticidi impiegati per la prevenzione della mosca olearia sono il rame e il caolino. Il rame per le sue caratteristiche risulta repellente alla femmina e riesce a limitare le infestazioni grazie anche alla capacità di contaminare la flora batterica della mosca.
Il caolino è un’argilla di colore biancastro che scherma le olive scoraggiando l’ovodeposizione.
I periodo di intervento variano da una zona all’altra. In generale i mesi di intervento consigliati sono luglio/agosto e settembre/ottobre.
Polizza parametrica
Quest’anno le imprese agricole calabresi, grazie alla partnership con Generali Italia possono assicurare gli uliveti, oltre che da eventi atmosferici diretti, come pioggia, vento e grandine, anche dalla mosca olearia, la cui presenza nelle drupe, lo ricordiamo, è strettamente legata alla pioggia e alle temperature.
Per questo motivo è stata inserita nella polizza Grandine/Vento Forte. La garanzia per la mosca dell’olivo non prevede denuncia, confronti con il perito, né apertura del sinistro. L’assicurato non deve fare altro che assicurarsi. Il calcolo del danno è automatico!
La polizza parametrica è un’opportunità per le aziende agricole, perché consente di limitare le perdite economiche derivanti dall’attacco di mosca, che come evidenziato, non sono soltanto quantitativi, ma possono essere anche qualitativi, compromettendo la produzione di extravergine.
E soprattutto in Calabria e per la Calabria gli uliveti sono una ricchezza, pensiamoci. Prima che sia troppo tardi.