L’agricoltura irrigua è un metodo di coltivazione che prevede l’apporto artificiale di acqua alle colture. Diversamente, l’agricoltura non irrigua dipende esclusivamente dalle precipitazioni naturali. In Calabria, l’irrigazione diventa essenziale per molte colture, specialmente per quelle cosiddette idroesigenti.
Vediamo quali sono le tipologie di colture irrigue e quelle non irrigue più diffuse in Calabria e cosa accade dal punto vista assicurativo nel momento in cui si decide di attivare una polizza per difenderle dai cambiamenti climatici.
Le colture irrigue
Rientrano tra le colture irrigue:
- Agrumi (arance, limoni, clementine)
- Ortaggi (pomodori, peperoni, melanzane)
- Frutta (pesche, albicocche, kiwi)
Arance, limoni e clementine maturano sotto il sole, grazie a un’irrigazione costante che ne assicura il sapore e la qualità. L’acqua diventa un elemento chiave per la loro resa, così come per gli ortaggi che senza un apporto idrico regolare non potrebbero svilupparsi in modo ottimale. Anche la frutta, ad esempio pesche, albicocche e kiwi, trae grande beneficio dall’irrigazione che ci permette di ottenere frutti succosi e ben maturi.
Le colture non irrigue
Le colture non irrigue, invece, sono quelle colture che sono adatte a condizioni di bassa disponibilità idrica e comprendono:
- Cereali (grano, orzo, avena)
- Leguminose (ceci, lenticchie, fagioli)
- Olivo (nelle aree meno piovose e senza sistemi di irrigazione di supporto)
- Vite (uva da vino, che spesso non necessita di irrigazione)
Distese dorate di grano, orzo e avena da secoli vengono coltivati affidandosi esclusivamente alle piogge stagionali. Accanto ai cereali, le leguminose come ceci, lenticchie e fagioli prosperano senza bisogno di irrigazione. L’olivo, simbolo per eccellenza dell’agricoltura calabrese, cresce rigoglioso anche nei terreni più secchi, sviluppando radici profonde per captare ogni goccia di umidità disponibile. Infine, la vite, altro prodotto distintivo calabrese, si adatta perfettamente al clima e alle caratteristiche del suolo, regalando uve che racchiudono il sapore autentico del nostro territorio, senza bisogno di irrigazione artificiale.
Avversità assicurabili per le colture irrigue in Calabria
Le polizze assicurative per le produzioni vegetali in Calabria coprono generalmente tre categorie di avversità:
- Avversità di frequenza: grandine, venti forti, eccesso di pioggia, eccesso di neve
- Avversità catastrofali: gelo e brina, alluvione, siccità
- Avversità accessorie: colpo di sole, vento caldo, ondata di calore, sbalzo termico
Per le colture irrigue, è particolarmente importante considerare la copertura contro la siccità, nonostante la presenza di sistemi di irrigazione, poiché eventi estremi possono superare la capacità di approvvigionamento idrico dell’azienda.
In caso di siccità per tutte le colture, sia irrigue che non irrigue, la copertura scatta quando si supera il cosiddetto indice SPEI e vengono accertati danni di quantità o qualità sulle produzioni, ne parliamo qui https://codipacal.it/assicurazioni-vegetali-quando-scatta-la-copertura/
Nel caso delle colture irrigue, però, il perito dovrà anche verificare che sia presente un impianto di irrigazione e che sussista una delle seguenti condizioni:
- carenza straordinaria di precipitazioni che ha per effetto la riduzione di almeno un terzo del quantitativo di acqua rispetto alle medie pluviometriche del periodo di riferimento, calcolato in un arco temporale di trenta giorni:
- carenza deve comportare l’abbassamento del contenuto idrico del terreno al di sotto del limite critico di umidità e l’impoverimento delle fonti di approvvigionamento idrico, tale da impedire anche interventi irrigui di soccorso;
- perdita di produzione provocata dalla siccità è risarcibile esclusivamente a seguito di esaurimento di acque superficiali, provenienti da bacini naturali e artificiali, comprovata da una dichiarazione dei consorzi di bonifica e irrigazione.
Garanzia siccità per le colture non irrigue: uva da vino, olive e cereali
Per le colture non irrigue, invece, come uva da vino, olive e cereali, vale sempre l’indice per SPEI per far scattare la denuncia, ma in fase di perizia bisognerà soltanto verificare se a causa della siccità le coltivazioni hanno subito una minore resa o qualità. Nel caso delle colture non irrigue, infatti, potrebbe accadere che l’evento meteorologico si verifichi senza effetti in campo.
La nuova Campagna Assicurativa estiva 2025 è già attiva per le colture permanenti e gli ortaggi. Per ricevere tutte le informazioni e l’assistenza necessarie, contattaci!