“I migliori scienziati del mondo ci stanno dicendo che le nostre attività stanno cambiando il clima e che se non agiamo con forza continueremo a vedere i mari che si alzano, maggiori ondate di calore, sempre più pericolose, siccità, inondazioni e altre catastrofi di massa che potrebbero scatenare migrazioni, conflitto e fame in tutto il globo”.
Era il 2015 quando l’allora Presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel suo discorso sullo stato dell’Unione rimarcava la responsabilità degli esseri umani di fronte ai cambiamenti climatici e anticipava alcuni scenari critici ai quali purtroppo continuiamo ad assistere. Un problema senza confini, che ci riguarda tutti e tutte.
Tra gli esempi più recenti l’alluvione dello scorso 21 febbraio 2023 in Brasile, che ha colpito São Sebastião, nel centro della costa Nord di San Paolo con 600 litri d’acqua caduti ogni metro quadrato.
La situazione preoccupa in tutto il mondo, anche in Italia. Secondo la Società italiana di medicina ambientale:
“dal 2010 a luglio 2022 nella nostra penisola si sono verificati 1.318 eventi estremi con conseguenze enormi sul territorio e sui cittadini – analizza Società italiana di medicina ambientale – 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 123 esondazioni fluviali, 55 frane da piogge intense”. [fonte Rainews]
Eventi estremi ai quali se ne ricollega un altro, legato al ciclo dell’acqua terrestre: la siccità.
La siccità in Italia
Piogge e alluvioni poco servono a sanare la siccità in Italia. Secondo il Consiglio nazionale delle ricerche, una percentuale che va dal 6% al 15% della popolazione italiana vive ormai in territori esposti ad una siccità severa.
I dati che da anni si registrano poco confortanti per le portate del fiume Po, con ricadute per le produzioni della zona, oggi riguardano anche altri bacini italiani. Il Tevere, l’Aniene, il lago di Bracciano, fiumi e laghi campani sono in sofferenza idrica. Nella settimana del 27 febbraio 2023 a Palazzo Chigi si riunirà, per questo motivo, il primo tavolo di lavoro interministeriale sulle crisi idriche. [Fonte ilSole24ore]
La situazione in Calabria
La Calabria ha una situazione di siccità meno grave rispetto al resto d’Italia. In una recente intervista pubblicata su “i Calabresi” Ramona Magno, responsabile dell’Osservatorio siccità, ha dichiarato un deficit del 30-35%: una mancanza significativa ma inferiore rispetto ai livelli raggiunti nel nord del paese. Questo grazie alla presenza di piogge significative durante l’inverno e l’autunno che hanno permesso il riempimento dei corsi d’acqua, e della neve sulle montagne calabresi che ha contribuito a rimpinguare le falde acquifere, cosa non è avvenuta per il Po.
Le conseguenza sull’agricoltura calabrese
Le ripercussioni che la siccità può avere sull’agricoltura sono diverse. Alcune, purtroppo, si stanno già verificando. Tra le principali abbiamo:
- La riduzione della produzione: la mancanza di acqua può limitare la crescita delle piante e ridurre la quantità e la qualità dei raccolti.
- L’aumento dei costi di irrigazione: gli agricoltori possono dover investire di più per irrigare i loro campi, se le fonti d’acqua scarseggiano.
- La diminuzione delle risorse idriche: se la siccità persiste per lungo tempo, le risorse idriche della regione possono essere esaurite, causando ulteriori problemi in futuro.
- L’aumento della vulnerabilità delle colture: le piante che non sono ben irrigate sono più vulnerabili alle malattie e alle infestazioni di insetti.
- La diminuzione della produttività delle api: le api dipendono dalle fioriture per nutrirsi e produrre miele, ma la siccità può ridurre la quantità di fioriture disponibili
- La riduzione della biodiversità: alcune specie vegetali e animali possono essere più vulnerabili alla siccità e rischiare l’estinzione
- L’aumento del rischio di incendi: la siccità rende le piante più secche e infiammabili, aumentando il rischio di incendi.
- L’accesso all’acqua potabile: se la siccità riduce la disponibilità di acqua potabile, ci possono essere problemi per la popolazione locale che dipende da queste risorse per la propria vita quotidiana.
L’impatto economico potrebbe essere negativo per l’economia dell’intera regione.
Siccità soluzioni
Tra le soluzioni da poter mettere in campo per combattere la siccità, al primo posto c’è sicuramente un investimento a lungo termine legato alla riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili. Per l’agricoltura conta molto l’aggiornamento sulle tecniche da attuare sia per un’irrigazione intelligente e senza sprechi, sia sulle tecniche di coltivazione.
Ad esempio il ricorso ad alberi e cespugli in combinazione con la diversificazione delle colture per migliorare la produttività del terreno e la sua capacità di resistere alle condizioni di siccità. Oppure l’irrigazione a goccia per ridurre il consumo di acqua.
Come si combatte la siccità in Calabria
In Calabria già diverse aziende hanno iniziato ad affrontare i cambiamenti climatici con l’azione, mettendo a dimora nuove coltivazioni. Ne sono un esempio i kiwi, il tango, l’avocado che negli ultimi anni sono in costante crescita.
Inoltre, alcune compagnie assicurative indennizzano la mancata o diminuita produzione ed il danno di qualità, se previsto nelle Condizioni Speciali di Assicurazione, causato da avversità catastrofali, nelle quali rientra anche la siccità.
Inizia ad affrontare la siccità insieme a noi.